Complesso delle opere epico-cavalleresche e didascaliche composte tra il XIII e
il XIV sec. nell'Italia nord-orientale, in particolare nei centri di Ferrara,
Treviso, Verona e Padova. La lingua è una forma ibrida, mista di elementi
francesi e italiani, in particolare veneti; perciò è detta anche
letteratura franco-veneta. Si tratta, per lo più, di rifacimenti
di opere francesi, in cui vi si fondono però il filone epico-carolingio e
quello amoroso-bretone. L'esempio più antico è il
Roland,
poema anonimo in decasillabi assonanzati. Tra le altre rielaborazioni ricordiamo
la
Geste Francor, una raccolta di canzoni di gesta, redatta da Pio Rajna,
con
Beuve d'Hanstone,
Berta da li gran piè,
Karleto,
Berte,
Milon et Rolandin. Altri esempi più originali sono:
l'
Entrée d'Espagne di un anonimo autore padovano, poi completato
da Niccolò da Verona nel 1328 con la
Prise de Pampelune, la
Pharsale, l'
Aquilon de Bavière di Raffaele da Verona.
Costituiscono una testimonianza importante della tradizione cavalleresca
italiana e furono fonte e modelli delle opere di Pulci, Boiardo e Ariosto.